Ovunque
- Anita
- 24 apr 2020
- Tempo di lettura: 1 min
Sono seduta in balcone, con un libro e a godermi la leggerissima brezza che mi accarezza dolcemente. Il cielo si sta cominciando a tingere di rosso, nonostante siano già le otto e un quarto.
Vedo gente che arriva nei box con la mascherina, e mi chiedo fin quando la dovremo tenere. Per quanto questa cosa andrà avanti.
Mi rendo conto improvvisamente che il virus è ovunque. Che ogni cosa mi riporta alla mente il fatto che siamo in quarantena, che non tornerò più a scuola per quest'anno e che anche settembre è a rischio.
La gente con le mascherine, l'inesistente rumore delle macchine che non passano. Il parco deserto. E il sapere che lunedì, alla prima ora, non avrò geografia. Non sarò seduta al mio banco, poggiando le chiappe sulla sedia. Non vedrò i miei compagni in faccia nè farò merenda dopo le prime due ore. E che la settimana prossima non andrò in Conservatorio. Starò semplicemente a casa, a fissare come una tonta lo schermo del computer in attesa che mi mostri il tasto "partecipa alla chiamata".
Quando finirà tutto? Mi manca la mia vita.
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