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ESAMI IN CONSERVATORIO: la mia esperienza

  • Immagine del redattore: Anita
    Anita
  • 16 apr 2020
  • Tempo di lettura: 2 min

Era la mattina del 6 settembre (non dirò l'anno perché sul sito del Conservatorio hanno tutti i nomi degli ammessi di quell'anno, e se proprio voleste capire chi sono, non ci mettereste molto a scoprirlo) quando abbiamo preso un treno e siamo andati in Conservatorio per fare l'esame di ammissione, per cui mi preparavo da quasi otto mesi, se non di più. Infatti, prima, avevo fatto tutti quei mesi di lezioni private con un maestro del Conservatorio (che adesso è il mio attuale maestro). Mi ero vestita con una gonna blu, una maglietta con disegnati sopra un sacco di pesci rossi e uno blu, All Star azzurre, i miei soliti occhiali verdi, e delle adorabili treccine. Ero veramente in ansia. Ma proprio in ansia ansia, tipo che forse è stata la volta in cui ho avuto più ansia in tutta la mia vita. Come se non bastasse, dovevo fare l'esame alle 8.45 di mattina, mentre, comʼera prevedibile, lo feci quasi all'una. Avevo fatto amicizia con una bambina della mia età, che chiamerò Giulia per farla rimanere anonima (se per qualche strano caso stai leggendo questo post ti saluto 😘), e che era convinta di entrare, in parte perché la sua maestra precedente le aveva detto che non avrebbe avuto problemi e avrebbe superato l'esame brillantemente. Siamo state insieme per tutto il giorno, ed è stato divertente condividere il panico e la tachicardia! Eravamo compagne d'ansia! Poi è arrivato il momento clou del giorno, e sono entrata nell'aula dell'esame. C'erano tre o quattro "giurati", ma non mi ricordo bene. Mi avranno chiesto cinque volte da dove venivo. Io avevo presentato un programma con due scelte per autore, a parte l'invenzione di Bach e la sonata di Khulau (lo giuro, si chiamava proprio così),perciò scelsero uno di ogni autore (esempio: tra lo studio n. 18 e il n. 19 fai il n. 18) e cominciai a suonare. Io ho sempre avuto la caratteristica che prima di un'esame,concerto,saggio o cose varie sono in ansia da morire, ma poi do il meglio di me e il panico va via mano a mano che inizio a suonare. Alla fine, l'esame andò benissimo. Meglio di quanto avessi osato sperare. Perché non solo passai, ma arrivai terza! Terza su quasi centocinquanta! Mi pareva un risultato impossibile! Mi ricordo ancora che paura quando, il 19 settembre, mia mamma ha chiamato il maestro. Lo ha fatto perché io avevo fatto l'esame anche alla Civica, che era un'altra scuola di musica abbastanza famosa, dove era più facile entrare. Proprio quella sera, scadevano le iscrizioni per quella scuola, e, visto che dal Conservatorio ancora non si sapeva nulla, mia mamma fu costretta a chiamare per chiedere se ero entrata o no, perché nel caso non lo fossi mi avrebbe dovuto iscrivere alla Civica. Che felicità quella sera! E, credetemi, secondo me il Conservatorio è un posto stupendo! Non c'è mai silenzio, è sempre pieno di strumenti che suonano o cantanti lirici che provano. È la Casa della musica!

 
 
 

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