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Invictus

Ieri sera abbiamo guardato Invictus. Sarà una recensione, come quella di Non Chiamatemi Ismaele per intenderci, ma vorrei concentrarmi di più sul commento personale che sulla trama.

Titolo: Invictus - l'Invincibile

Regista: Clint Eastwood

Data di uscita: 3 dicembre 2009 (Beverly Hills)

Trama: François è il capitano degli Springboks, la squadra di rugby del Sud Africa, è bianco di pelle ed è convinto che Mandela sia una brutta persona, e che i neri siano inferiori e che debbano essere trattati come tali. Come se non bastasse, per i neri a favore del cambiamento, quelli che hanno votato Mandela, i Bokke (altro nome della squadra di Rugby 🏉) e rappresentano ancora l'apartheid e alle partite applaudono gli avversari per non tifare loro.

Dopo un tè col presidente Mandela, François cambia opinione e comincia ad ammirare Madiba, che sarebbe Nelson Mandela. Parte una campagna organizzata dal presidente, in cui gli Springboks andranno ad insegnare il rugby ai bambini dei quartieri più poveri. In questo modo, l'opinione dei neri cambia completamente. Il Sud Africa partecipa ai mondiali di rugby, e tutti sono convinti che perderà perché nelle ultime partite non è andato affatto bene. Alla fine, i Bokke andranno benissimo, ma, anche solo vedere tutto il Sud Africa che gioisce come una nazione sola, bianchi e neri che festeggiano insieme è una vittoria.

Voto: ⭐⭐⭐⭐⭐

Commento personale: Mandela è un uomo di quelli che nascono sulla terra ogni cinquecento anni. La mia frase preferita nel film, pronunciata da François è:

-Non capisco come una persona, dopo 27 anni di prigione, possa uscirne pronto a perdonare chi l'ha rinchiuso là dentro. -, questo fa capire come Mandela sia focalizzato sul perdono e incoraggi i cittadini del Sud Africa a fare lo stesso, nonostante non sia facile. Infatti, non è semplice smettere di odiare un uomo bianco che ti tormentava, dandoti dell’inferiore, picchiandoti, mettendoti in prigione senza un motivo molto giusto e buttandoti giù dall’autobus perchè quel mezzo era riservato ai bianchi.

E un’altra cosa che ho capito è che un leader non deve parteggiare per una delle “fazioni” del suo paese (in questo caso i neri e i bianchi), ma deve lottare per unirle e riformare uno Stato unico e intero. Ed è quello che ha fatto Nelson: se i bianchi tifavano per gli Springboks, sostenendo che ricordassero i “bei vecchi tempi” (secondo loro) dell’apartheid e i neri volevano proprio per questo che si cambiasse lo stemma, la divisa e i giocatori delle squadre, Madiba ha deciso di non cambiare niente ma facendo amare a tutti la squadra. Ed è decisamente unificante tifare tutti per la squadra.

Divento tristissima se penso a quello che hanno subito per anni e anni gli uomini neri, venendo considerati una razza inferiore. Poi, si è accesa una fiaccola nel buio, di nome Mandela. Se si pensa che ha cambiato un uomo come François solamente con un tè e donandogli una poesia che l’aveva ispirato e aiutato ad andare avanti… E l’ha cambiato con una conversazione, con un dono, con un sorriso.

Se tutti quelli che escono da prigione fossero così il mondo sarebbe tre volte più bello.

Il messaggio che deve lanciare questo film, e il perchè tutti lo devono vedere, è che quello che è successo in Sud Africa (l’apartheid per anni e un razzismo pesantissimo nei confronti delle persone dalla carnagione scura) non deve succedere mai mai MAI più.

Mi raccomando, se avete visto il film o lo vedrete ricordatevi di scrivere nei commenti, se avete voglia, una particolare riflessione o frase che vi è piaciuta. E sto ancora aspettando i suggerimenti per i post 😉!

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